C’è una novità nel mondo del web che da qualche tempo è sulle labbra e nelle cronologie di navigazione di tutti gli addetti ai lavori del settore: ChatGPT. Si tratta di una chatbot che produce testi autonomamente con un input fornito dall’utente, ossia automatizza la creazione di contenuti testuali.
Sviluppato da OpenAI, l’organizzazione senza fini di lucro per la ricerca nel settore dell’intelligenza artificiale, questo software è diventato virale nelle ultime settimane, il motivo? La trascrizione precisa delle parole e la formulazione di testi anche lunghi e complessi.
Nell’ambito della comunicazione e del marketing, ChatGPT può essere applicata per svolgere infinite attività che comportano la stesura di contenuti testuali, come:
- post da pubblicare sui social media;
- presentazioni, brochure e advertising;
- articoli per siti web, blog o e-mail.
Inoltre, una chatbot che riesce a scrivere come una persona umana potrebbe migliorare la customer experience di un e-commerce.
Tuttavia, questo nuovo strumento per la generazione di contenuti presenta anche degli aspetti negativi, uno su tutti è legato alla creazione dei contenuti in ottica SEO. Questo perché anche se al software viene richiesta la generazione di questo tipo di contenuto la sua tendenza sarà quella di saturare il testo con le parole chiave che gli sono state indicate. Questo fattore, come ben sanno i SEO Specialist, è uno dei principali elementi di penalizzazione perché i crawler dei motori di ricerca come Google individuano un’insistenza eccessiva nell’utilizzo delle parole volto al mero posizionamento e che pertanto tende a non considerare gli intenti di ricerca e l’esperienza di navigazione degli utenti.
Nonostante ciò, gli effetti possono essere ancora più impattanti. In futuro nel mondo del lavoro, le intelligenze artificiali come ChatGPT potrebbero sostituire la figura del copywriter, in questo modo si creerebbero nuove figure nel settore del marketing.
Inutile dire che, come per ogni nuova invenzione, esistono dei pro e dei contro: da un lato, una chatbot che scrive con precisione in modo veloce può incrementare la produttività, dall’altro, si sostituisce alla persona e si rischia di sacrificare la creatività di una mente umana.
Il nostro consiglio è di utilizzare ChatGPT con parsimonia e soprattutto evitando di fare dei banali copia incolla dei contenuti che suggerisce in quanto i motori di ricerca si stanno già attrezzando per punire coloro che lo fanno. Suggeriamo invece, una volta che il software genera il contenuto, di rileggerlo e arricchirlo dando così un tocco di unicità al lavoro svolto.
Quindi, qual è l’impatto che queste innovazioni in via di sviluppo potrebbero avere nel mondo della comunicazione e del digital marketing? Non ci resta che scoprirlo!