Guarire un mondo diviso è possibile? La risposta è nel pensiero e nell’azione.
La costruzione della pace è un imperativo morale, un processo dinamico, necessariamente partecipato, alimentato da giustizia, educazione e inclusione. Ed è allo stesso tempo un imperativo operativo, un impulso all’edificazione di una indispensabile trasformazione sociale che possa scardinare vincolanti rigidità, e favorire un tessuto di fiducia tra culture. Corpi diplomatici, governi e cittadini sono chiamati a pensare e ad agire. E i rotariani, in qualsiasi veste li si voglia riconoscere, hanno il potere di essere agenti del cambiamento.
Così, guarire un mondo diviso è possibile. Anche grazie a ciascuno di noi.
