La sostenibilità è un principio di struttura, una forma di attenzione verso ciò che ci circonda: risorse, persone, parole. È un equilibrio sottile, invisibile. Un concetto tradotto in parola ricorrente, riferita prevalentemente all’ambiente, ma pronunciata in ogni contesto e troppo spesso, tanto da veder sminuito il proprio significato più essenziale: capacità di durare nel tempo.
Anche il linguaggio dovrebbe obbedire alla logica della misura. Comunicare senza limiti significa privare di significato i contenuti importanti, banalizzare i gesti, tanto da confondere dichiarazioni e azioni, svilendole.
Chi è impegnato in azione di servizio conosce il valore della continuità silenziosa. Sa che l’impatto non si misura nel clamore, ma nella capacità di esserci, costantemente. E sa che gli effetti più significativi del fare derivano dalla capacità di misurare consapevolmente i bisogni e gli impegni utili a sostenerli, unendo forze e competenze.
Il Rotary è sempre più chiamato a interrogarsi su cosa significhi davvero essere sostenibili. Non basta moltiplicare le iniziative. Bisogna costruire senso, generare e rigenerare fiducia, convertire ogni promessa in fatti. È così per ogni forma di associazionismo consapevole. Ed è proprio in questo esercizio di consapevolezza, misura e cura che si cela il senso della tensione al miglior futuro possibile.