Conte parla alla nazione in diretta Facebook e non ci trova affatto d’accordo sui presupposti, sul modo, sui contenuti.
Non è un cittadino qualunque, è il Presidente del Consiglio dei Ministri. Basterebbe questo a evidenziare lo stridere assoluto con l’utilizzo di un social network come canale principale di comunicazione. Che fine ha fatto l’ufficialità dell’Istituzione? Dove è finito quel ruolo dello Stato capace di gestire la comunicazione nel suo complesso, con la dovuta autorevolezza che associa all’informazione il trasferimento di un indirizzo? Che dà la sensazione che il Governo lavori per risposte certe, nell’interesse collettivo dei cittadini? Su Facebook, dove si incrociano fake news e contenuti scientifici, dove il contenuto spesso prevarica la fonte.
E si aggiunge l’evidente mancanza di una strategia di gestione, evidenziata dalla mancanza di certezza nel messaggio. Non basta chiosare con un etereo “lo Stato c’è”, non serve a nessuno essere rincuorato a parole. Serve parlare a misure definite, serve essere chiari. Servono fatti e spiegazioni. Servono coordinamento e condivisione. Persino le conferenze stampa sembrano episodi isolati di una già brutta storia. Manca tutto.
Speriamo di poter ascoltare qualcosa di sensato, prima di dover chiudere con un laconico Amen.