Il mondo della SEO è caratterizzato dalle strategie implementate sulle pagine web per migliorare il proprio posizionamento tra i risultati dei motori di ricerca. Queste strategie si dividono in due categorie:
- White Hat SEO: tecniche volte al miglioramento della User Experience
- Black Hat SEO: tattiche di manipolazione dell’algoritmo di Google per migliorare il posizionamento della pagina web tra i risultati della ricerca.
Con il nuovo aggiornamento al proprio algoritmo, il sistema del motore di ricerca più utilizzato al mondo diventa sempre più smart, puntando sulla user experience.
Il cosiddetto Helpful Content Update, infatti,ha lo scopo di incentivare i siti a realizzare contenuti che siano il più rilevanti possibile rispetto alla ricerca effettuata dall’utente. Si tratta di un passo importante per l’esperienza utente su Google Search, che punta così a velocizzare i tempi di risposta da parte del motore di ricerca.
Questo strumento di classificazione opera automaticamente e nel tempo, ricompensando i people-first content, cioè i contenuti scritti per gli utenti attraverso l’utilizzo del white-hat SEO e non quelli scritti per manipolare l’algoritmo di Google Search.
Il nuovo aggiornamento di Google ha ufficialmente preso il via lo scorso 25 agosto, cominciando con le ricerche in inglese con la promessa di estendersi anche alle altre lingue in futuro. Questa novità è solo uno dei tanti fattori che il motore di ricerca considera rispetto al posizionamento delle pagine web nei risultati della ricerca.
Mentre l’algoritmo completo per determinare questa classificazione continuerà ad essere un mistero, il focus sull’esperienza dell’utente è una tendenza che non sparirà in poco tempo.