Essere e comunicare sono sempre più un binomio inscindibile. Le fonti sembrano moltiplicarsi quotidianamente. I canali di diffusione pure.
Siamo travolti da contenuti. Fatichiamo a distinguerne l’originalità e a verificarne l’attendibilità. Mai come oggi, l’accesso a qualsiasi genere di contenuti, attraverso qualsiasi canale, è un dato di fatto, prima ancora di essere intenzione. E la nostra attenzione è sempre più richiamata alla scrematura di vero e falso, prima ancora che di utilità e inutilità.
Sentirsi soggetti di comunicazione è facile, scegliere di esserlo consapevolmente è segno di responsabilità. L’immediatezza non dovrebbe lasciare spazio al sempre, al comunque, al qualsiasi cosa. Dovrebbe piuttosto rappresentare l’occasione non trascurabile di far emergere la nostra identità, distinta, comprensibile, credibile. E dovrebbe dare rilevanza alla concretezza del nostro fare, più che al soddisfacimento di un narcisistico bisogno di apparire.
Per essere sempre più interpreti e traduttori di contenuti autentici, espressione di una società vera.