Ancora una volta, i rotariani sono in prima linea, con il loro impegno basato sulla cultura del servizio, fondamenta di un futuro sostenibile, nella dimensione del fare come in quella dell’identità sostanziale. La tendenza diffusa, oggi, a classificare la cultura come secondaria rispetto al vasto ambito delle più o meno reali necessità, genera la convinzione che si possa prescindere dal suo sviluppo, a partire dall’educazione di base.
Se vogliamo immaginare un futuro diverso, più giusto, dobbiamo prevenire il radicamento di fuorvianti consuetudini, rispetto alla solidità di una cultura ampia e integrata quale è quella del Servizio. Verosimilmente dobbiamo farlo ripartendo dai più giovani scolari. L’impegno e la professionalità dei rotariani si rivelano decisivi anche dove i banchi di scuola, fisici o metaforici, non ci sono.
Sono ridefinizione di una cittadinanza attiva, la promozione della meritocrazia, il favore all’inclusione sociale, a incoraggiare il pensiero critico e a indurre riflessioni capaci di generare un vero progresso trasversale.