La professionalità è il perno della ruota del Rotary, ciò che permette al sistema di funzionare e di distinguersi, in un equilibrio tra essere qualità e fare esercitando competenze, che persiste efficacemente da oltre cento anni. Paul Harris e i primi rotariani avevano percepito quanto l’attività professionale di ciascuno potesse costituire una vera opportunità per il prossimo, ma avevano con ogni probabilità sottostimato le potenzialità di quella neonata cultura della condivisione, che presto si sarebbe sviluppata nel complesso concetto del servizio oltre l’interesse personale, tanto da ridefinire il profilo dell’uomo economico figlio del Novecento americano. L’universalità della cultura del servizio ha facilitato lo sviluppo della comunità internazionale, facendo fiorire, con il Rotary, una nuova coscienza senza confini.
Come allora, ogni giorno un avvocato, un sarto, un ingegnere e un commerciante possono fare delle proprie professioni e delle rispettive diversità un’occasione sempre nuova di progresso e di affermazione del bene. Oltre 1.2 milioni di rotariani hanno questa facoltà quotidiana sotto l’egida del Rotary, che nel corso della storia ha generato effetti e sinergie sorprendenti, tutt’oggi di ispirazione, a ogni livello sociale e di politiche internazionali.
Per quanto le crescenti necessità dell’umanità, vicina e lontana, inducano a tradurre le azioni di sostegno in volontariato e donazioni, l’azione professionale, nostra costante identitaria, impone ai rotariani di generare il proprio contributo attraverso programmi e progetti che affondino le proprie radici in un approccio scientifico, per garantire durata e sostenibilità dell’iniziativa rotariana.
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